H. 7.00.
Il sole è già alto.
Anche oggi neppure una nuvola.
La radiosveglia si attiva.
Per l’aere volano notizie. Un simpatico jingle le interrompe. Riprende il notiziario, balle governative, meno tasse per tutti ecc.… Giro. Un altro radiogiornale. Qui, veleni antigovernativi. Un nuovo simpatico jiingle promette viaggi meravigliosi, elettrodomestici inossidabili ecc. Cambio canale. Musica alla moda. Un tale entra a gamba tesa, promette solide realtà.
Mi dico: in fondo sono soltanto consigli per gli acquisti. Ci bado poco, la diuturna battaglia quotidiana è appena iniziata.
Esco. Scendo.
Davanti al portone un cartellone reclamizza una mostra acchiappacitrulli dove non andrò. Percorro la strada abituale, in discesa, meno male, niente fatica. Anche qui un cartellone, un tipo barbuto e tatuato propaganda non so cosa. Entro in una farmacia. Più che altro una profumeria dove in manifesti patinati campeggiano incantevoli Sirene che promettono: comprate questo, diventerete come noi. Mi ricordo di Ulisse, faccio dietrofront, andrò altrove, volevo soltanto solo un’aspirina.
Arrivo alla metro. Indosso la mascherina di ordinanza, non si sa mai, non c’è due senza tre.
Dentro, a destra, il più pervasivo ristoratore dell’universo si spaccia per benefattore dell’umanità. A sinistra, uno degli inquinatori del bacino di San Marco promette viaggi marittimi meravigliosi (che si riveleranno una noia mortale, in quel condominio galleggiante ci sono stato una volta, ho le prove).
Mi dico, sono soltanto consigli per gli acquisti. Ci bado poco, è imperativo prendere la metro al volo. Inizia la Mission impossible quotidiana, Tom Cruise mi fa un baffo, penso..
Supero i tornelli. Lungo la scala mobile, la réclame di un’altra mostra acchiappacitrulli, moltiplicata per venti. Il rutilante paese dei balocchi alle porte della città invita i Pinocchi del XXi secolo: venite qua a divertirvi, venite, venite, venite, venite (anche qui venti volte almeno, tanti sono i cartelli). Pubblicità ubique. Raggiungo la galleria. Una voce dall’altoparlante intima in più lingue attenti ai borseggiatori! Dovrebbe aggiungere: anche ai truffatori. Lungo il muro altri consigli per gli acquisti, ma ci sono anche i manifesti dei concerti dell’estate. C’è vita intelligente sul pianeta.
Arriva il treno. Entro a fatica. Resistere resistere resistere, tanto sono poche fermate. Nel frattempo un ologamma semovente nel buio bombarda gli occhi, certo promette qualcosa di straordinario, ma non si capisce molto, il treno corre veloce. Qualcuno riesce a compulsare il telefono, sbircio lo schermo, propongono scarpe, vestiti, gioielli da quattro soldi. C’è anche un tale che riesce a vedere un film (con pubblicità incorporata). Finalmente, tra una spinta e l’altra, arrivo alla fermata agognata.
Altri cartelloni, manifesti, insegne. In fondo sono soltanto consigli per gli acquisti. Ci bado poco, l’importante è non calpestare i turisti (e non farsi calpestare).
Esco a rivedere la stella Sole. Lungo la strada maxi cartelli mostrano fanciulle in fiore in costume da bagno, si offrono a sguardi lubrichi. Più in là le sfida un’attrice famosa in lingerie, in pose impossibili. A destra e sinistra tanti Gatti e tante Volpi assicurano, rassicurano, giurano, spergiurano. A destra l’insegna di una scuola che promette recuperi miracolosi agli stessi Pinocchi di prima. A sinistra la propaganda di un supermarket che garantisce prezzi imbattibili (se è vero, sotto sotto c’è qualcosa, magari il lavoro sotto il sole di semi-schiavi che sfidarono il mare). A destra, un mercante di computers in un manifesto promette 1000 meraviglie tecnologiche sottocosto (se è vero, sotto sotto c’è una frode carosello, se ci andate siete complici di un maxi reato fiscale!). L’ultimo dei poeti cantava Shock in my town. Arrivo a destinazione.
Quando il sole è calato da un pezzo decido di ritornare alla base, prendo un taxi, così mi risparmio la scena di stamattina. Ma lungo il tragitto intravedo innumerevoli manifesti di altri Gatti e altre Volpi che assicurano, rassicurano, giurano, spergiurano …. Arrivo a casa. Anche oggi la missione impossibile è compiuta, Tom Cruise continua a farmi un baffo. Dopo un boccone, la TV di Stato offre un film dell’ultima stagione. Inizia. Dopo cinque minuti, pubblicità! Non basta il canone obbligatorio? Il film riprende. Dopo venti minuti circa, altre bugie a pagamento. L’emozione è interrotta, il filo è spezzato. Ci rinuncio. Mi comprerò il dvd del film, me lo vedrò tutto insieme. Faccio un giro di telecomando. Pubblicità locale nelle tv locali. Pubblicità nazionale nelle tv nazionali. Pubblicità straniera nelle TV straniere. Pubblicità galattica nelle Tv intergalattiche.
Gira gira, in un canale trovo un prete che sta finendo di recitare una preghiera serale. E Ti vengo a cercare, cantava l’ultimo dei poeti. Mezzo secondo e una voce ultraterrena offre il rosario del Papa al modico prezzo di ….
Homo mercator per homo consumens anche nel sancta sanctorum.
Pubblicità über alles. Così sia.
Ma in fondo che male c’è, sono soltanto consigli per gli acquisti.