LA POESIA GEROGLIFICA IN ITALIA PRIMA DI CHAMPOLLION

by giulia

La fascinazione dei geroglifici, veri e propri symbula in tenebris perambulantes, a partire dall’epoca rinascimentale, ha sempre esercitato un grande influsso nel mondo della letteratura.

Basandosi sugli Oracula di Orapollo (secolo IV d.C.), gli umanisti del Rinascimento hanno tentato di ricostruire il concetto della figura simbolica tramite cui parlare per emblemi e massime sapienziali, fino a gungere: è il caso dell’hypnerotomachia Poliphili (Venezia, 1456 di Francesco Colonna) di cui diamo alcuni esempi inseriti nel romanzo.

Nel secolo successivo la poesia geroglifica viene ad assumere un carattere profano riprendendo dalla tradizione dei famosi rebus di Leonardo contenuti nel codice Windsor. In questo caso, però, strutturati in forma metrica, così come questo, ad opera del romano Giovanbattista Palatino a metà del 500.

Nel secolo successivo la poesia enigmistica subisce un ulteriore sviluppo, mantenendo da una parte le caratteristiche della figurazione enigmatica di Francesco Maria Mitelli, mentre dall’altra rinunciando alla figurazione per enigmi vengono create delle vere e proprie composizioni enigmistiche in forma di sonetto-indovinello (è il caso de “la Sfinge” di Antonio Malatesti) ritornando in questo caso alle origini stesse degli indovinelli in versi della tradizione greco-latina e Medievale: si pensi ai Carmi di Sinfosio (sec. IV d.C.) o agli indovinelli carolingi (alba pratalia arabat et nigro semen seminabat).

Antonio Malatesti pubblicò “la Sfinge” a Firenze nel 1643 ed è una raccolta di sonetti in forma di indovinello ove in fondo alla cui silloge è contenuto l’Edipo, ovvero la parola oggetto di ciascun sonetto-indovinello.

In calce ne diamo alcuni esempi.

Da: “La sfinge.”Enimmi di Antonio Malatesti

Fanciulla non son io né maritata,

benchè l’anello mi sia stato messo:

non son amante, e non son anco amata,

e pur ò genti a dormir meco spesso.

Molti che Becchi son per interessi,

fan di me copia a tutta la brigata;

ma chi a me vien, non può da per se stesso,

se non è spalleggiato, aver l’entrata.

Amo la gente sol candida e pura,

a cui non parlo, perché il fiato ò grosso,

ma conoscermi fo con la scrittura.

E bench’i’faccia il peggio a ogn’un, ch’i’posso,

sian giovanetti, o sian d’età matura,

struggonsi stando meco, insino all’osso.

Edipo: l’orinale

La sfinge. Parte terza n. 12

Corro all’indietro, ma mi sento stracca;

son fredda, e sopra il fuoco ò il mio sentiero,

il mio corpo or par mezzo, ed or intero,

talor mostro le corna e non son vacca.

Se m’è parato il Sol, non vaglio un’acca;

e pur m’adora un animale altero;

son bianca, ma nel bianco ò sparso il nero,

e il can m’abbaia, ma non mi s’attacca.

Ora celata, ora scoperta vegno,

or son lodata, or un di me si duole,

or nulla posso, or tengo il mondo a segno.

Che vergine mi sia la gente vuole,

ed io so ch’ogni mese impregno, e spregno,

bench’io non abbia ancor mai fatto prole.

Edipo: la luna

La sfinge. Parte prima n. 72

Prima che dal proprio genitor sia tolto,

spesso m’aprono il sen diversi becchi;

e s’avvien, ch’un po’troppo al sol mi specchi,

sto a capo chino e lacrimoso in volto.

Poi passo passo, perch’io piaccio molto,

slattato in man vo a’giovani, ed a’vecchi;

al fin convien, che pel digiun mi secchi,

oltre all’andare in veste rotta involto.

L’acqua fammi ingrassar, né apprezzo il vino;

il seme in corpo insin al fin mi resta:

e assai mi piace il nome mascolino.

Perch’io son maschio, e maschia è la mia gesta;

onde, se mi chiamate in femminino,

voi dite una parola disonesta.

Edipo: il fico

La sfinge. Parte seconda n. 17

Antonio Malatesti nacque a Firenze nel 1610.

Poeta giocoso (Firenze 1610 – ivi 1672). Setaiolo, lasciò il mestiere quando ottenne un ufficio dal granduca Ferdinando II. Arguto, facile, colorito, scrisse tra l’altro La sfinge (volumetto di enigmi: parte I, 1640; parte II, 1643), i Brindisi dei ciclopi (1673), e La Tina (sonetti rusticali non privi di oscenità, composti nel 1637).

Avv. Massimiliano Kornmüller

Roma, lì 15.12.2022

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