di Pre Giuseppe De Vido
(Pieve di Cadore(?), 12 febbraio 1826)
S’attende qui Napoloenone,
Imperatore che affitta …
di vil e turpe condizione,
il più nero Framassone,
di nessuna religione,
traditor di professione,
gran bugiardo e gran buffone,
assassino il più fellone,
usurpator il più briccone,
persecutor d’ogni Nazione,
sanguinario più di Nerone,
più tiran di Faraone,
più Nabucco d’ambizione,
fariseo tutta finzione,
mostro orrendo e furfantone,
negli abissi di Plutone
sotto i denti del Dragone
a crucciar coll’Epulone,
s’attende qui Napoleone
per aver in guiderdone
l’infernal maledizione.
E i ministri del governo
di Finanza e dell’Interno
del demanio e culto esterno
sono già (Mostri d’Averno)
decretati al fuoco eterno
da Dio padre, il padre eterno
maledetti in sempiterno
con li Cesa e coi Vaccari
con li Prina ed i Bovari
coi Pagani e coi Porcari
coi gendarmi e i Ricettatori
colle guardie ed i cursori
tutti ladri ed oppressori
maledetti in sempiterno
col suo codice d’inferno
le sue leggi e ‘l suo governo
da Dio padre, il padre eterno
maledetti in sempiterno
maledetti li Francesi
maledetti i Milanesi
maledetti i Bellunesi
tutti in fondo dell’inferno
maledetti in sempiterno
e il perché chi no lo vede?
son nemici della fede
della Chiesa e del papato
del Vangelo e dello Stato
sono reprobi affatto
dunque tutti al fuoco eterno
maledetti in sempiterno.
Amen.